di Valeria Lotti
Esistono diversi modi per raccontare un festival del cinema. C’è chi si concentra sui film in concorso, chi sull’aspetto glamour, chi sul gossip. Altri ancora invece impegnano tutte le proprie energie e il proprio tempo nella forsennata ricerca di feste dove poter mangiare e bere gratuitamente. Ma una cosa deve esservi chiara fin da subito, cari amici di Radio Selfie: sopravvivere al festival di Cannes non è impresa semplice!
Quello che nell’immaginario comune è il festival più prestigioso ed elegante di tutti, è per chi lo vive – non da star, purtroppo – una realtà un po’ diversa. È un piccolo mondo parallelo dove sembra che la rivoluzione francese non si sia mai verificata, perché esistono rigorose ed invalicabili gerarchie giornalistiche, che possiamo riassumere in: “Mostrami il tuo badge e ti dirò quanto vali”.
Eh già, il badge! È incredibile come un pezzetto di plastica possa aprirti o sbarrarti le porte del paradiso cinefilo. Le tue qualifiche e il tuo sapere contano ben poco sulla croisette, ma tutto dipende dal colore del tuo badge, che va dal potente bianco al (quasi) inutile giallo, passando per rosso, rosa e blu. La vostra sventurata inviata ha, ça va sans dire, il giallo, ma non si lascerà scoraggiare. Dal momento che ha accettato di sottostare a queste folli regole, sa che dovrà armarsi di santa pazienza e cibo sufficiente per resistere alle lunghe file per entrare alle proiezioni (sperando che nessuna fila sia sotto la pioggia battente).
Tenete bene a mente questi nomi: Grand Theatre Lumière, Salle Bazin, Salle De Bussy, Salle Bunuel e Salle Du Soixantième. So già che col passare dei giorni queste sale diventeranno quasi una casa, e i red carpet, le interviste e le conferenze stampa una routine – anche se saranno spesso inaccessibili per via delle solite gerarchie cromatiche. E chissà, tra una gomitata e l’altra magari riuscirò persino a fare delle foto a qualche star!
Vi ho incuriosito? Un po’ spaventato? Allora seguite il nostro speciale per sapere come continuerà la mia avventura a Cannes tra esaltazione e disperazione!