Festa del Cinema di Roma – Ieri sera alle ore 22.30, la Sala Petrassi ospita il primo “Buddy movie”, indiano al femminile, sempre nella Selezione Ufficiale, Angry Indian Goddesses di Pan Nalin, il regista diAyurveda: Art of Being, il documentario indiano di maggior incasso. Sorprendere. Divertire. Scuotere. Tre cose che raramente riescono a trovare un giusto equilibrio in un unico film. Con il suo nuovo film, Pan Nalin – inserito lo scorso anno nella prestigiosa lista di “The Better India” dei “25 indiani residenti nel mondo che hanno fatto l’orgoglio dell’India” – firma un ritratto fresco e spigliato delle donne nell’India di oggi: Frieda, una fotografa di moda, si sta per sposare e raduna le sue più care amiche per un addio al nubilato che durerà una settimana intera, in cui le ragazze metteranno alla prova il loro legame fra rotture, ricongiungimenti, sesso, passione, paura. Ben presto gli eventi prenderanno una piega diversa. E molto drammatica.
Frieda, una fotografa di moda che cerca di trovare il suo stile, riunisce le sue più care amiche, sparse in tutta l’India, per un viaggio a Goa e per annunciare una sorpresa: sta per sposarsi. Le ragazze improvvisano un addio al nubilato che durerà un’intera settimana, una sfrenata corsa sulle montagne russe dei legami femminili: amicizie, litigi e riappacificazioni, disastri, passione, devastazione, incertezze, paure, autorealizzazione. Tra divertimento e agitazione, afflizioni e struggimenti, sentimento e ossessione, giovinezza e innocenza, emergono segreti e tensioni, si formano legami e le emozioni prendono il sopravvento. Presto gli eventi prendono una piega tragica, ma per il momento queste donne sono decise a cogliere l’attimo.
Erano anni che avevo voglia di fare un film con donne indiane anticonformiste nei ruoli principali. Il 96% dei film prodotti in India relega scandalosamente la donna ad accessorio, ornamento, amante, oppure madre o sorella che l’eroe o il fratello maggiore devono proteggere.
In alternativa è la donna alla moda e famosa del momento. La sua guida maschile deve avere una pistola e una controparte femminile ma i film si rivolgono principalmente a un pubblico maschile e devono essere ad alto tasso di testosterone. I ruoli femminili sono sempre resi seducenti e c’è sempre una danza o una canzone, ma non è certamente quel genere di fascino che nobilita la donna e il film resta roba da uomini. Che sia d’azione, romantico o thriller, l’uomo deve dominare per tutto il tempo sullo schermo e sedurre le donne. Perfino nei recenti film di Bollywood sull’amicizia il testosterone maschile prende il sopravvento, come se le donne non fossero capaci di stringere legami. Da regista che ama le donne e tutto ciò che è femminile, ho preso atto della lotta delle donne indiane per la parità tra i sessi, il rispetto e la dignità e ho usato il loro impeto come ispirazione per la realizzazione di Angry Indian Goddesses.