“Vogliamo che tutti si sentano padri e padroni del Giffoni Film Festival”. A dirlo il direttore Claudio Gubitosi nella conferenza di chiusura della 46esima edizione del GFF. “Dal 30 settembre al 30 aprile – sostiene – lanceremo un crowdfunding rivolto a tutti. Siamo certi che i ragazzi rinunceranno volentieri anche ad una pizza con gli amici e ad un gelato pur di sostenere Giffoni. Saranno loro e le loro famiglie a diventare i veri e principali sostenitori del GFF perché il Festival è il loro. Anche la società civile e imprenditoriale deve mobilitarsi e starci accanto. Invitiamo gli imprenditori salernitani, campani e nazionali a sostenerci attivamente”.
Il direttore, poi, parla idealmente ai giurati. “Ieri sera – racconta – ascoltavo due ragazzi che tra loro dicevano: ‘domani finisce Giffoni. E io che faccio?'”. A quei 4.200 giovani che da domani saranno più tristi senza il loro Festival, dice: “Sono loro la nostra forza e la nostra risorsa, a loro ci rivolgeremo ancora per costruire la nuova edizione. I ragazzi, certo, ma non solo: anche le famiglie, perché quest’anno Giffoni ha aperto loro le porte dell’accoglienza, riservando proiezioni proprio ai genitori. Qui a Giffoni abbiamo trasferito i figli ai genitori e i genitori si sono impossessati dei figli”, dice Gubitosi sottolineando come film in concorso “mettano in evidenza disagi, dolori, preoccupazioni, sintomi di una società che, come sappiamo, non è tranquilla”.
Gubitosi snocciola numeri e cifre record, “impressionanti”, “50 milioni di persone che hanno seguito complessivamente il Festival online, di cui 4 milioni di contatti in streaming, incalcolabile il numero di fotografie e video realizzati dai ragazzi presenti, imponente l’attenzione dei media internazionali ormai arrivata alle stelle, divi mondiali e italiani che considerano Giffoni uno dei pochi appuntamenti top del cinema dove essere assolutamente invitati. Non a caso il sociologo Domenico De Masi ha detto che “Giffoni sta al cinema come Cupertino sta alla Apple“”.
Ma Giffoni da qualche anno non è solo cinema: l’InnovationHub, l’acceleratore di progetti fondato da Luca Tesauro e Orazio Maria Di Martino, è ormai un punto di riferimento per le start up che troverà la sua perfetta collocazione nella Multimedia Valley, la struttura che ospiterà il Giffoni Experience dalla prossima edizione e che potrà permettere a 5.000 giurati di tutto il mondo di realizzare il proprio sogno. Gubitosi lascia la parola proprio a loro, ai giurati delle singole sezioni: i ragazzi parlano di cultura, di voglia di condividere emozioni e pensieri, di come crescerà Giffoni nella loro anima da domani fino alla prossima edizione.
Poi è il momento dei selezionatori delle singole sezioni, anima, cuore, fiore all’occhiello ed eccellenza della parte cinematografica di Giffoni: Manlio Castagna, Antonia Grimaldi, Gianvincenzo Nastasi, Luca Apolito e Tony Guarino. Sono loro che scelgono i film con cura e professionalità, sono loro le antenne che captano i desideri dei ragazzi e che, durante il Festival, diventano anche esempi, confidenti e fratelli maggiori dei giovani giurati.
Poi le nuove sfide: un accordo di collaborazione per la formazione degli insegnanti firmato tra il Giffoni Experience e Formamentis e un crowfunding. Il direttore Gubitosi, poi, si è soffermato anche su Aura, il sociale del Giffoni Experience e ha detto: “Ringrazio tutto lo staff di Aura, presieduto da Alfonsina Novellino per il costante e attento lavoro svolto in questo anno. Non posso non ricordare, su tutti, l’asta di beneficenza che si è tenuta nel corso del Gff, che ha bissato i successi di quella realizzata a dicembre scorso, e l’iniziativa, pregevole e significativa, dell’anteprima del Giffoni al Bambino Gesù di Roma con il grande Lino Bandi che ha scelto quell’occasione per festeggiare i suoi 80 anni. Stamattina – aggiunge Gubitosi – proprio Aura ha portato il cast della serie tv Braccialetti Rossi nelle corsie pediatrico dell’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno.
Secondo il presidente Piero Rinaldi: “È stata una edizione grandiosa e i numeri lo confermano. Abbiamo superato numerose difficoltà, so cosa significa portare avanti una macchina così complessa. Tutto questo conferma la bontà del progetto di Claudio Gubitosi”.