C’è una netta ed evidente discrepanza tra l’evoluzione del buon cinema in Italia , che sembra fortunatamente in crescita e l’infimo tentativo di sfruttare un filone come quello della commedia, amato indiscutibilmente dal popolo nostrano, che ormai cade nel banale gioco della ripetitività. In questa pellicola, la prima da regista per Massimo Gaudioso, che vanta nel curriculum da sceneggiatore pellicole come Gomorra e L’imbalsamatore, c’è l’influenza del suo cinema da ‘addetto ai lavori’. C’è tanto, troppo, Benvenuti al sud, con tutte le necessarie forzature del caso, quelle che servono ad adattare i punti forti, di una pellicola di successo, ad un soggetto diverso e non altrettanto attrattivo o che forse perde attrazione per la ridondanza con un film già troppo noto. Nemmeno la bravura di Silvio Orlando, qui palesemente sottotono per dare spazio al paffutello Fabio Volo che di recitazione non riesce a capirne molto, ne la comicità, qui rasentata al minimo, di Buccirosso mai mattatore, stessa sorte per Nando Paone, costretto in un misero ruolo che nega la sua natura. Incomprensibile la scelta di attori bravi da non riuscire o da non voler sfruttare al massimo, sottomessi ad una sceneggiatura lacunosa e scarsa per risultare interessante.